In Francia l’ultima tappa del progetto europeo IDEA
La conclusione formale prevista a settembre, pensando fin d'ora ad una seconda edizione
Épinal, la cittadina capoluogo del dipartimento dei Vosgi nel Nord-Est della Francia, è stata la meta dell’ultimo scambio di esperienze tra i partner del progetto europeo Inclusion Disability Employment in Action, percorso formativo che ha come capofila IAL Lombardia e al quale partecipano Association for Research and Training on Integration in Europe, – ARFIE (Belgio), Bucovina Institute (Romania), Amadip Esment Foundation – AEF (Spagna), Live (Finlandia) e l’ente ospite dell’appuntamento transalpino Fédération Médico-Sociale – FMS.
Anche in questa occasione al centro dell’incontro sono state le attività messe in atto per dare sostegno all’occupazione e alla formazione dei giovani con disabilità, le metodologie adottate e la condivisione di esperienze tra insegnanti, formatori e tutor impegnati in questo ambito della formazione professionale.
Le delegazioni dei diversi enti – quella di IAL Lombardia era composta da Giulia Messori, coordinatrice del progetto, Enrico Fumagalli, tutor negli interventi delle politiche attive per il lavoro a favore dei disabili, e Antony Dimita, coordinatore dei percorsi degli allievi disabili in obbligo formativo – hanno visitato diverse strutture di servizio al lavoro seguite da momenti seminariali di approfondimento.
Il progetto entra ora nella fase di verifica conclusiva anche attraverso un questionario somministrato a tutti i componenti delle delegazioni che hanno partecipato ai cinque scambi formativi.
Tempo di bilanci.
Certamente, – risponde Giulia Messori – anche per individuare le esperienze più interessanti per promuovere una maggiore interazione e contaminazione di buone prassi, dandone conto nella rendicontazione da presentare a livello di istituzioni europee.
Qual è stata l’esperienza più significativa che come ente capofila avete potuto offrire ai partner?
In generale come IAL Lombardia abbiamo potuto presentare un’esperienza consolidata, con un approccio estremamente inclusivo anche a partire dalla didattica. In particolare un’esperienza che sicuramente è stata molto apprezzata è quella dell’isola formativa che IAL gestisce nel supermercato TIGROS, un laboratorio di lavoro creato all’interno dell’azienda per fornire competenze ed esperienze necessarie all’inserimento lavorativo delle persone con disabilità. Un’ulteriore esperienza che abbiamo proposto ai partner durante lo scambio in Italia è quella del Progetto RunChallenge di PlayMore, un allenamento inclusivo in gruppi composti da persone con e senza disabilità, accarezzando il sogno di correre un giorno, tutti insieme, una maratona.
Qualcosa si è già concretizzato in termini di nuove collaborazioni tra partner?
Assolutamente sì. La finlandese Live e la spagnola Amadip Esment hanno avviato una partnership con la realtà milanese di PlayMore presentando un nuovo progetto Erasmus proprio per esportare il modello RunChallenge a livello europeo.
Oltre alle buone prassi è emersa qualche criticità comune?
In tutte le realtà che abbiamo visitato il dato problematico è la mancanza di una cultura del mercato del lavoro per l’inclusione delle persone con disabilità.
A quando la chiusura formale del progetto?
Avverrà a fine settembre 2023. Ma stiamo già pensando ad una seconda edizione!