BRESCIA - MILANO - MONZA - VARESE
Disabilità e lavoro: cambio di atteggiamento e mentalità
Il punto sul Progetto D.E.A. in un convegno di IAL Lombardia. La parola ai protagonisti
Cos’è che possono avere in comune il Calcio Monza, tre cooperative sociali, una sede sindacale e una catena di supermercati? Difficile trovare risposta nell’evidenza di imprese così diverse. A meno di cambiare punto di vista, scoprendo così che il comune denominatore è l’atteggiamento verso l’inserimento lavorativo dele persone con disabilità.
A raccontarlo sono stati i responsabili di queste stesse realtà nel corso del convegno “Sono, dunque posso (e posso dimostrarlo). Dalla formazione al lavoro: le opportunità per l’inserimento lavorativo delle persone disabili”.
Quattro territori, quattro sperimentazioni
Promosso da IAL Lombardia, il convegno ha rappresentato la tappa importante di un progetto – D.E.A. Disability Employment And Inclusion – finanziato da Fondazione Cariplo che ha trovato realizzazione nei territori di Varese, Brescia, Milano e Monza con quattro sperimentazioni che hanno portato all’individuazione e selezione dei candidati, alla loro formazione e al tirocinio sul luogo di lavoro con una valutazione finale.
Finalità e obiettivi
Pensato e strutturato per favorire l’incontro fra la forza lavoro e le aziende che necessitano di assumere persone con disabilità, il progetto – sintetizzato nella prima sessione del convegno da Simona Brambilla e Sara Ferrari, operatrici dei Servizi al Lavoro e Orientamento di IAL Lombardia – sollecita uno sguardo nuovo sulla disabilità, individuando il miglior modello di integrazione lavorativa per la persona disabile e un reale cambio di prospettiva per tutte quelle Imprese che finora lo hanno considerato come un puro vincolo normativo a cui adempiere per non incorrere in sanzioni, invece che un’occasione di crescita ed arricchimento.
Il quadro numerico
Il percorso progettuale ha coinvolto complessivamente 72 persone con disabilità, 34 donne e 38 uomini: 22 a Brescia, con 10 assunzioni a tempo determinato e 4 in base all’articolo 14 del Decreto legislativo 276;
10 a Varese con 3 assunzioni a tempo indeterminato, ed 1 a tempo determinato;
24 a Milano con 3 inserimenti a tempo indeterminato, 4 a tempo determinato e 2 in base all’articolo 14 del Decreto legislativo 276;
16 a Monza con 2 inserimenti in azienda a tempo determinato.
Nei 4 territori sono 30 i disabili in tirocinio, 13 quelli in attesa di inserimento nella fase conclusiva del progetto.
Il racconto dei protagonisti
Per Elisa Di Marco, componente della Segreteria della Cisl dei Laghi, tra i meriti del progetto non c’è solo un inserimento lavorativo mirato, ma anche quello di avere fortemente sensibilizzato la struttura organizzativa facendo emergere il ruolo di facilitatore che è proprio dell’operatore sindacale.
Anche Giovanni Slavazza, direttore del personale della catena Tigros Italia, ha messo in luce il positivo cambio di visone ascrivibile all’inserimento dei disabili nella normale gestione del personale dei punti vendita, risultato davvero positivo grazie alla formula della “isola formativa” in cui le persone hanno appreso le loro mansioni arrivando in azienda già perfettamente preparati.
Per le Cooperative Alveare di Bollate (MI), La Fontana di Lumezzane (BS) e Il Gabbiano di Pontevico (BS) il progetto è occasione di riaffermazione della mission sociale e di sperimentazione di interventi di supporto a più voci e competenze che permettono di superare le inevitabili difficoltà di un percorso fortemente innovativo.
Francesco De Giuli, manager di Fininvest/Calcio Monza, ha raccontato come l’inserimento occupazionale accompagnato dal Progetto D.E.A. sia stato realmente vissuto come il passaggio da obbligo a opportunità, con un progressivo allargamento di mansioni ed un inserimento nel contesto Calcio Monza della figura individuata e formata senza limitazioni o condizionamenti.
Dalle esperienze un modello operativo per la trasferibilità delle azioni
Quelle che il progetto D.E.A. ha consentito di scrivere fino ad oggi sono pagine dense di esperienze, “in base ai quali – ha affermato Matteo Berlanda, amministratore delegato di IAL Lombardia – abbiamo provato a creare un modello operativo che possa rappresentare non solo un piano di confronto ma anche di condivisione, di prassi per i soggetti che operano in questi ambiti così delicati. Più dei risultati numerici, pure importantissimi, il convegno ha voluto cercare una risposta alla domanda su ciò che rimane e rimarrà del percorso intrapreso, sul piano della cultura, della strumentazione, della proposta”.
In questa prospettiva si sono inserite le comunicazioni della psicologa Giulia Noris e dell’esperto di politiche attive del lavoro per disabili deboli Claudio Messori, entrambi consulenti del Progetto D.E.A.
Ricca di analisi e spunti di riflessione, per quanto riguarda i compiti di monitoraggio e di accompagnamento degli enti pubblici, è stata la tavola rotonda con i contributi di Alberto Aldenghi (Fondazione Condividere), Elena Garbelli (Afol Metropolitana), Gianpaolo Torchio (Provincia di Monza e Brianza), Francesco Maresca (Provincia di Varese), Diana Alessandra De Marchi (Comune di Milano) e Andrea Cremonesi (Regione Lombardia).
Apprezzamento per quanto fatto fin qui da IAL Lombardia e dai suoi partner è stato portato al convegno da Marco Rasconi, coordinatore della Commissione Servizi alla Persona di Fondazione Cariplo: “Un lavoro straordinario, sottolineato anche dalla partecipazione all’incontro, che si poteva certamente intravedere nella documentazione progettuale e largamente confermato dall’esperienza concreta”.
Chiudendo i lavori della mattinata di approfondimento – moderati da Silvia Stefanovichj che per la Cisl Nazionale si occupa di Disabilità e Work Life Balance, ospitati nei locali della Fondazione Pino Cova di Milano – Paola Colombo, coordinatrice per IAL Lombardia del Progetto D.E.A., ha ricordato l’importanza della rete, formale e informale, che si è venuta a creare in questi anni, esprimendo l’auspicio che possa continuare a lavorare con rinnovata coesione sulle tematiche della disabilità.