ATTUALITÀ

#fridaysforfuture

Venerdì 15 marzo studenti in piazza contro i "bla-bla" degli adultiu sull'ambiente e la sua difesa

Venerdì 15 marzo gli studenti di tutto il mondo si sono dati appuntamento per rivendicare il loro futuro. Scenderanno in piazza “contro il cambiamento climatico – ha scritto il quotidiano «La Stampa» – contro un mondo di presunti ‘adulti’ che sulla lotta per difendere l’ambiente e il futuro del pianeta spendono molte e inutili parole, e fanno pochissimi fatti concreti”.

Ancora una volta il simbolo di questa protesta è dalla ormai notissima sedicenne svedese Greta Thunberg. IAL Lombardia scelse proprio il suo volto e la sua battaglia per gli auguri del 2019, ottenendo sui social un grandissimo numero di visualizzazioni, commenti, riflessioni.

PREPARATI, AUTO-ORGANIZZATI, DETERMINATI

Quella che si prepara a conquistare la scena – ha scritto ancora il quotidiano – “è una giovanissima generazione di studenti, attivisti preparati ma anche molto radicali. Dopo una miriade di iniziative esplose in tutto il mondo ogni venerdì, dall’Australia al Belgio, dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti, #fridaysforfuture celebrerà uno «sciopero globale» di tutti gli studenti del mondo per chiedere di agire concretamente contro il riscaldamento globale. Dappertutto – comprese naturalmente le principali città italiane – sono previste iniziative autoorganizzate, grandi e piccole, pazientemente e seriamente costruite da una generazione di nuovi militanti. Accolto inizialmente con sorrisini e una buona dose di paternalismo dai governi, la radicalità delle richieste e soprattutto la determinazione degli attivisti ha sorpreso un po’ tutti, compresi vecchi ecologisti”.

GRETA, DAVID, ARAN E TANTI ALTRI

Se Greta Thunberg è il volto più noto di #fridaysforfuture, tanti altri giovani sono idealmente con lei. Come “David W., quattordici anni, primo anno di un liceo scientifico di una cittadina a qualche chilometro da Torino. «È il nostro futuro che è in ballo», spiega, quasi arrabbiato, perché vorrebbe che i suoi coetanei fossero ancora più sensibili alla battaglia per l’ambiente.

Azioni concrete come quella messa a segno da Aran C., un ragazzo di sedici anni di un paesino in provincia di Udine, che ha messo in moto una mobilitazione che è riuscita a bloccare la costruzione di una inutile centralina idroelettrica sul torrente Alberone, alla frontiera con la Slovenia. Un corso d’acqua intonso e habitat di specie rare, che sarebbe stato devastato con due chilometri di tubature. «Non sono contro l’energia idroelettrica – dice Aran, da gennaio nel coordinamento di #fridaysforfuture – ma queste centraline sui torrenti alpini sono costruite solo per intascare gli incentivi dell’Unione Europea, senza alcuna attenzione per un territorio incontaminato».

Mar 2019

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