FORMAZIONE

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Inclusione e Autonomia: L’Isola Formativa di IAL Lombardia e Tigros

la storia di Giacomo Alemani

Nel supermercato Tigros di Cuggiono (MI), c’è un giovane scaffalista di 20 ANNI: si chiama Giacomo Alemani, ha la sindrome di Down e lavora come tirocinante grazie all’Isola Formativa di IAL Lombardia.

Il progetto attivo dal 2020, è uno speciale contesto di “formazione in situazione” che le aziende come Tigros, organizzano all’interno dei suoi locali permettendo a ragazzi con disabilità di iniziare, all’interno di un contesto protetto, un percorso di stage finalizzato all’assunzione.


Noemi Sangiorgio prima, Elisa Cattaneo, Sara Cani e Alberto Motta, dopo, sono i tutor di IAL Lombardia che si sono avvicendati nel percorso di formazione e che seguono Giacomo da vicino.


A raccontarci la storia del nostro giovane tirocinante, è il suo papà, Ermano: noi di IAL Lombardia lo abbiamo intervistato.

Come ha scoperto il progetto dell’Isola formativa?

È stata la scuola superiore Istituto Falcone di Gallarate a farci scoprire il progetto di Tigros avviato da IAL Lombardia. Io e mia moglie ne siamo stati subito entusiasti: come genitori di un ragazzo con disabilità, il nostro obiettivo è rendere nostro figlio autonomo anche dal punto di vista lavorativo.

Cosa significa per lei sapere che suo figlio ha intrapreso questo percorso nel mondo del lavoro?

Ci sono diversi significati fondamentali per la nostra famiglia, rispetto all’esperienza che Giacomo sta facendo nel mondo del lavoro. Sicuramente per Giacomo è una grande opportunità di integrazione sociale e relazionale, sentendosi utile, coinvolto e riconosciuto. Di conseguenza, per noi genitori la possibilità di continuare la nostra attività lavorativa e di progettare il futuro il più serenamente possibile.

Quali sono i cambiamenti che ha potuto osservare in suo figlio in questi mesi di tirocinio?

Da quando Giacomo ha intrapreso il tirocinio sono trascorsi 18 mesi; soprattutto gli inizi sono stati complessi. Ci siamo confrontati con IAL Lombardia e l’approccio personalizzato che è stato poi adottato dai suoi tutor, ha reso più fluida l’esperienza di apprendimento di Giacomo.

L’adozione delle regole è un altro aspetto da tenere in considerazione per chi ha la sindrome di Down.

Con le schede didattiche che lo IAL ha strutturato per Giacomo, il processo lavorativo è chiaro e ben determinato nei suoi passaggi: questo rende la sua giornata più serena.

Certo poi a casa, si rilassa e dobbiamo riconoscere che è po’ disordinato…ma su questo posso dire di non essere io per primo un grande esempio per lui!

 

Come si svolge la giornata di Giacomo?

Quando lavorava a Gerenzano (VA), la sveglia suonava presto, alle 06,30; ciononostante, Giacomo non si è mai rifiutato di andare a lavoro.

Da 3 mesi, Giacomo svolge il tirocinio nella sede Tigros del nostro paese, a Cuggiono, e la sveglia suona un po’ più tardi.

Stamattina, abbiamo preso il caffè insieme e poi a piedi ha raggiunto il punto vendita.

Come tutti i lavoratori timbra, si cambia e indossa gli indumenti da lavoro, firma il registro delle presenze, va in reparto e il responsabile gli affida i compiti.

Poi, nel pomeriggio ha diverse attività; dal karate all’oratorio, la sua settimana è impegnata.

 

Giacomo le ha riportato episodi significativi che ha vissuto all’isola formativa?

Giacomo non racconta molto; tuttavia, i tutor di IAL che lo seguono, ci hanno manifestato la crescita costante anche dal punto di vista relazionale.

Si sa rapportare con i colleghi e se tra i corridoi incontra un familiare o conoscente, sa adeguare il suo comportamento al luogo, proprio come uno scaffalista professionista.

L’Isola è stata lo strumento e il filtro necessario per accompagnare Giacomo con la sua disabilità in un cambiamento di notevole differenza tra la scuola ed il mondo del lavoro (visto anche la sua giovane età); il tempo condiviso, prima e durante l’attività lavorativa tra i ragazzi dell’Isola ed i tutor, ha creato la giusta identità di squadra con l’identificazione di regole e obiettivi comuni e personali.

Inclusione e accoglienza nel rispetto delle diversità: ritiene che questi obiettivi siano stati raggiunti grazie al percorso di tirocinio?

Inclusione ed accoglienza sono alcuni degli obiettivi che l’Isola Formativa giustamente persegue, le chance di “successo” lavorativo per le persone con disabilità pensiamo che siano fortemente legate a questi due concetti che sono collegati a loro volta alla qualità dell’ambiente lavorativo e alla qualità delle relazioni con i colleghi di lavoro. Obiettivi sui quali quotidianamente si continua a lavorare.

Che ruolo hanno avuto i tutor e l’intero staff di IAL Lombardia nel percorso di crescita di suo figlio?

La figura dei tutor è fondamentale e indispensabile per accompagnare Giacomo, seguirlo, istruirlo, correggerlo e crescerlo dal punto di vista lavorativo e umano. Altrettanto fondamentale è stato il patto tra noi genitori ed il tutor basato sul confronto e la definizione di una linea comune e condivisa su come intervenire rispetto alle situazioni comportamentali e alle problematiche di ogni genere.

Allo IAL Lombardia riconosciamo di aver compreso la necessità di rimodulare il progetto formativo passando da un tutoraggio generalizzato per tutta la squadra dell’Isola, ad uno personalizzato per Giacomo, grazie anche al contributo dell’ “Associazione + di 21” di Cassano Magnago utile per favorire l’inserimento lavorativo per le persone con la sindrome Down. Come genitori la nostra priorità rimane il benessere di Giacomo e la qualità della sua vita che pensiamo sia ad oggi certamente più che soddisfacente.

Lug 2024

09