Tempo di bilanci per il progetto Alexus
A Roma il convegno conclusivo di un percorso formativo per il contrasto al lavoro sommerso articolato nell'arco di quasi cinque anni
1350 ore di formazione suddivise in 90 moduli che hanno coinvolto 225 tra dirigenti e quadri sindacali provenienti da tutte le regioni; 104 ore di attività nell’ambito di 18 workshop e seminari in-formativi che hanno registrato 540 presenze; 3 importanti convegni con 180 partecipanti.
Il bilancio conclusivo del progetto “Alexus – Una leva per uscire dal sommerso” è racchiuso anche in questi numeri. Un lungo percorso formativo per il contrasto al fenomeno del lavoro nero che ha preso vita nel 2018 per iniziativa di ANPAL, che è stato progettato e realizzato da IAL Lombardia (capofila), Enfap Puglia e Fondazione Metes, e che è stato sostenuto dalle Segreterie nazionali di Cgil Cisl Uil con Fai, Flai e Uila per l’agroalimentare, Filcams, Fisascat e Uiltucs per il commercio, turismo e servizi, Fenal, Filca e Fillea per l’edilizia.
Competenze e abilità
A proporne la sintesi nel corso del convegno conclusivo che si è tenuto oggi nell’Auditorium di Palazzo Massimo a Roma, è stato Andrea Mariani che per IAL Lombardia ha coordinato tutte le attività di Alexus: “Portiamo a compimento un complesso progetto sviluppato in tre settori molto rilevanti per la nostra economia e per l’occupazione, ma anche particolarmente caratterizzati dal fenomeno del lavoro irregolare. Abbiamo puntato al potenziamento delle competenze e delle abilità di dirigenti e quadri sindacali regionali e territoriali realizzando in particolare un approfondimento delle tematiche chiave connesse al dialogo sociale nell’ottica di potenziare l’azione unitaria di contrasto al sommerso e di promozione del lavoro regolare”.
A ripercorrere contenuti e risultati di quasi cinque anni di lavoro – compreso il difficile periodo della pandemia che ha imposto una rimodulazione della metodologia prevista in origine – si sono alternati oggi al microfono del convegno tutti i protagonisti del progetto, con una importante finestra sull’Europa attraverso il videomessaggio di Claes-Mikael Stahl (nella foto in alto), segretario della Confederazione Europea dei Sindacati.
Sulla strada giusta
“I risultati di ciò che insieme abbiamo fatto– ha aggiunto Mariani – rappresentano un piccolo contributo alla risoluzione di un problema che rimane ancora una grave criticità per il nostro Paese: l’Istat calcola che il PIL sommerso rappresenta ancora oltre il 10% del totale della ricchezza prodotta dal nostro Paese, e calcola che il tasso di irregolarità tra i lavoratori è pari al 13,6% per l’intera economia nazionale”.
Dati di contesto ripresi anche da Angelo Colombini, della Segreteria confederale Cisl, al quale è toccato il compito di tirare le fila della giornata. Il sindacalista ha sottolineato l’efficacia di un progetto largamente condiviso che ha fatto tesoro delle peculiarità territoriali coinvolte e favorito uno scambio di esperienze che possono aiutare nella messa a terra dei contenuti formativi.
C’è ancora tanto da fare per incidere in maniera significativa su un fenomeno così radicato. Quello di Alexus è però un tassello importante che si tradurrà nei territori che ha coinvolto in nuove competenze e maggiore consapevolezza.
“L’auspicio – ha concluso Mariani – è che si possano realizzare in futuro nuove occasioni per saldare sempre di più la formazione che interseca le tematiche di alto alto valore morale ed etico alla tutela dei diritti dei lavoratori e della qualità del lavoro”.